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Trekking urbano a Treviso

 

TREVISO

Prima gita del CAMMINASEL con il trekking cittadino nella cittadina veneta.

Partenza del bus da Lecco piazzale Ezio Galli ore 6,30

Arrivo previsto a Treviso alle 10,30 con sosta in autogrill

Visita libera della città. Anche il pranzo è libero.

Partenza bus da Treviso per il rientro ore 16,30

Arrivo previsto a Lecco per le 20,30 circa

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La quota è di 25 € per i soci, di 30 € per i non soci.

Quota assicurazione giornaliera FIE +1€ per chi non ha la tessera annuale

Sono previsti due autisti per evitare problemi di orario di rientro.

Possibile prenotare online previa registrazione o login    qui 

SELVAGGIO BLU

Diciamo pure che l’amico Floriano ci aveva azzeccato, più che Selvaggio Blu potremmo definirlo Selvatico Blu!! In Sardegna i sentieri non sono proprio uguali ai nostri, bastano pochi cespugli, anche radi, e se ti distrai un attimo non vedi più chi ti stava davanti, sei perso!! La parola d’ordine era: “si vede l’ultimo?” E poi si cammina in mezzo ad una profumatissima macchia mediterranea, peccato che i rovi siano pieni di spine che al tuo passaggio non si spostano minimamente ma sembra che ti vengano incontro conficcandosi e graffiandoti polpacci e braccia. E per fortuna io raggiungo appena appena il metro e mezzo, perché tutti gli altri hanno dovuto lottare con i rami sporgenti proprio sulle loro teste!

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Non parliamo poi del percorso ad ostacoli degno di “giochi senza frontiere”. Ci siamo appesi a corde calandoci nel vuoto col mare moooolto sotto di noi, aggrappati a rocce taglienti, rami di olivastri, camminato su tronchi di ginepro come se fossero assi di equilibrio in sospeso su pareti a strapiombo, scesi da pali con intagli invisibili, percorso cenge strettissime su un terreno che si sbriciolava sotto i nostri piedi come i biscotti nel te.

Provare a mettere qualche catena nei passaggi più pericolosi no è?? Neanche per idea, altrimenti che selvaggio sarebbe? Ok, sguardo a monte e avanti…

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Il tutto sotto lo sguardo divertito degli autoctoni: capre e la nostra guida Mario, unici esseri viventi sopravvissuti alla selezione della specie da queste parti. Mario è figlio di pastori sardi che passano la loro vita su e giù da questi posti da generazioni, per cui il suo sogghigno era pari a quello di noi lecchesi nel vedere avventurasi per i nostri monti i milanesi abituati alla piazza del Duomo.

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Però abbiamo visto posti bellissimi, qualcuno lo si può raggiungere anche comodamente in barca ma arrivarci con i propri piedi…non ha prezzo!! E poi che mangiate! Il primo giorno siamo partiti da Santa Maria Navarrese e abbiamo pranzato in riva al mare proprio sotto Pedra Longa. La sera abbiamo cenato dentro ad un ex ovile dove su un grande camino è stato cucinato un ottimo porceddu.

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Il secondo giorno siamo arrivati a cala Pedrosu, un fiordo con le pareti talmente alte e strette che il mare lo si vedeva solo inoltrandosi a nuoto. E anche qui carne allo spiedo.94 Selvaggio blu      DSCN0595                                                   IMG_0132

 

Il terzo giorno abbiamo pranzato con Cala Goloritzè proprio sotto i nostri piedi e per cena eravamo a Cala Mariuolo con il pesce fresco e abbiamo dormito sotto le stelle con un tramonto ed un’alba da lasciare senza fiato.

DSCN0666     IMG_0166IMG_0218                   IMG_0215IMG_0269         IMG_0251IMG_0264         

Il quarto giorno con l’ultima calata in doppia ci siamo trovati davanti la magnifica Grotta del Fico. Mario è anche speleologo e gran parte del lavoro di scoperta di questo splendore nascosto è merito suo, così siamo rimasti a bocca aperta quando ce la siamo trovata davanti e addirittura abbiamo piantato le nostre tendo proprio li dentro!!                 IMG_0326                   IMG_0337

Purtroppo il quinto giorno si è messo a piovere a dirotto e abbiamo dovuto abbandonare la costa per ripiegare verso l’entroterra e rientrare poi a Santa Maria Navarrese con le jeep. Ci mancano due giorni di cammino, Cala Sisine e Cala Gonone, a quando la conclusione del Selvatico Blu?? Speriamo presto!

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Una donna in costume tipico ad un matrimonio e i corbezzoli!!!!

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Mega mangiata di pesce all’ittiturismo di Arbatax per concludere bene la vacanza.

ott 293  La mappa del trekking, esistono infinite varianti di ogni difficoltà e i nostri amici sardi ne cercano e ne creano continuamente di nuovi.

Ottimi compagni di viaggio con me c’erano Sergio, Laura e Giorgio, Giuliana, Giulia e Augusto, Ruggiero, Tonino, Luca, Loredana e Alfredo, e un amico che si professava vegano prima di partire ma non ha resistito al porceddu sardo!!

Chichi

CAMMINASEL 2016

Ecco un’anticipazione delle gite programmate per il 2016. Le date sono state concordate con la commissione gite del CAI Lecco per evitare di sovrapporle anche come destinazioni. Avremo due gite in comune, una a maggio in Liguria organizzata da noi e una a settembre in Val d’Aosta organizzata da loro. Tutte le gite sono abbastanza facili e con dislivelli contenuti e prevedono due itinerari, uno più breve e uno più lungo. Le prime gite possono essere solo turistiche visto che a Treviso saremo in città, ad Acqui Terme si può restare in paese e lo stesso a Finale Ligure.

13 marzo 2016
Trekking urbano a Treviso.
Quest’anno la scelta della città è caduta su Treviso, nella media pianura veneta, città d’arte e città d’acque.
Verrà come sempre preparato un percorso pedonale oppure si potranno noleggiare delle biciclette.

17 aprile 2016
Acqui Terme.
Il bus lascerà chi vuole camminare al paese di Ciglione da dove percorrendo il sentiero 531 per raggiungere Acqui Terme con un percorso escursionistico di 9 km che è parte di un lungo itinerario, realizzato in occasione del Giubileo del 2000 dalla sezione locale del Club Alpino Italiano, che collega la città termale a Tiglieto e da qui raggiunge, con due diverse direttrici, il Santuario della Madonna della Guardia e il Mar Ligure. Chi vuole fare solo il turista arriverà con il pullman direttamente ad Acqui Terme.

22 maggio 2016
Finale Ligure
Questa gita verrà organizzata in collaborazione con il CAI Lecco
Via del Purchin, Fianlborgo
Possibilità di fare due gruppi A e B
Gruppo A dislivello 500 metri, salita 2 ore e 30, discesa 2 ore
Gruppo B dislivello 100 metri, salita 1 ora e 30, discesa 1 ora
Da Finalborgo prenderemo il percorso “mattonato” dell’ antica via che l’architetto Beretta aveva costruito per il collegamento verso Milano. Dopo porta Mezzaluna inizia il sentiero acciottolato che ci porterà sotto le mura del castello di San Giovanni, poi al castello Gavone (eventuale visita) e poco dopo alla chiesa di S. Eusebio a Perti Alto. Qui i due gruppi si divideranno: il B scenderà poco oltre, alla chiesa dei 5 campanili (madonna di Loreto) e per stradette e pittoresche “crose” ritornerà al borgo, mentre l’A proseguirà per la croce di vetta della rocca di Perti e discesa ad anello lungo la valle dell’Aquila e poi ritorno al borgo.

12 giugno 2016
Lago d’Iseo Corna Trentapassi.
Inizio e fine escursione Cusato 683 metri
gruppo A corso tempo di percorrenza 4 ore dislivello 533 metri
gruppo B tempo di percorrenza 6 ore dislivello 645 metri
Quota massima 1328 metri
Con la sua forma elegante e il dirupato versante occidentale, ripidissimo e solcato da profondi valloni, la Corna Trentapassi è certamente la montagna che più attira lo sguardo di chi percorra la sponda destra orografica del Lago d’Iseo. La stessa posizione geografica rende questa cima di grande attrattiva: si trova affacciata direttamente sulla porzione settentrionale del lago, ma forma un importante promontorio che ne è un punto panoramico d’eccezione. La Corna può vantare di essere famosa anche perché Leonardo da Vinci si è ispirato ad essa nel dipingere lo sfondo della Gioconda.Dalla cima e durante una buona parte della gita il panorama che si ammira è uno dei più belli delle Prealpi Bresciane.

3 luglio 2016
51° edizione dell’ Assalto al Resegone.

16-17 luglio 2016
Due giorni al rifugio Deffeyes
Il rifugio si trova a 2494 metri ai piedi del ghiacciaio del Rutor, nella zona di La Thuile. Spettacolari vedute su svariate cime della Valle d’Aosta e in particolare sul Monte Bianco. Questo rifugio in passato è stato gestito per anni da Danilo Aluvisetti e dal figlio Massimo ora gestori del nostro rifugio Sassi Castelli. Il loro entusiasmo nel raccontare di questo “angolo di paradiso” ci ha spinti ad organizzare questa due giorni. Pertanto saranno loro stessi ad indicarci un passeggiata che ci consentirà di godere appieno della bellezza del luogo.

11 settembre 2016
Gressoney, Valle d’Aosta
Questa gita verrà organizzata insieme al CAI di Lecco, pertanto questa volta saranno loro a guidarci per un giro ad anello ai piedi del Monte Rosa

9 ottobre 2016
Sasso Gordona oppure parco Monte Avic
Non è ancora stata presa una decisione per questa gita in quanto è stato provato un anello che si è rivelato molto piacevole al Sasso Gordona ma il Monte Avic non è ancora stato preso in esame, vi aggiorneremo.

Vi indichiamo anche le date delle gite degli amici del CAI di Lecco. Verranno illustrate e ufficializzate sul loro giornalino.
3 aprile 2016 Moneglia Liguria
8 maggio 2016 Val Leventina Svizzera
22 maggio 2016 Finale Ligure in nostra collaborazione
19 giugno 2016 Monte Baldo Brescia
10 luglio 2016 San Bernardino Valle d’Aosta
24 luglio 2016 Fluela Svizzera
11 settembre 2016 Gressoney Valle D’Aosta in nostra collaborazione
2 ottobre 2016 Passo Lucomagno Svizzera
23 ottobre 2016 Appennino Parmense.

 

ULTIMA USCITA CAMMINASEL

Domenica 11 ottobre ci sarà l’ultima uscita del CamminaSel. Era in programma la visita del bosco di Salbertrand in alta Valle di Susa. Per problemi con i tempi di guida degli autisti dei pullman abbiamo pensato ad una gita meno lontana. La nuova destinazione sarà il Monte Gambarogno in Canton Ticino sulle prealpi Luganesi. Ci sarà un pullman da 35 posti per problemi logistici nel raggiungimento del punto di partenza. Probabilmente si farà un giro ad anello. L’altezza massima è a 1700 metri da dove si potrà ammirare uno splendido panorama sul lago Maggiore. La camminata sarà semplice di tipo turistico/escursionistico. Non appena saranno pronti i dettagli verranno pubblicati su questo sito ed esposti in bacheca in via Roma.

GITA BAMBINI 5-6 SETTEMBRE AI PIANI DI ARTAVAGGIO

Ha riscosso grande successo la due giorni in rifugio organizzata a conclusione del ciclo di passeggiate per bambini.

Sabato pomeriggio alle 15 nel piazzale della funivia di Moggio erano presenti ben 10 bambini con le loro famiglie per un totale di 25 persone, nonostante il cielo fosse molto grigio.

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Il gruppo si è velocemente diretto alla funivia per salire ai piani d’Artavaggio prima che arrivasse un forte temporale, che ci ha permesso solo di entrare nel rifugio Sassi-Castelli prima di scatenarsi.

Abbiamo temuto di non poter più andare a vedere la mungitura delle mucche all’alpeggio di Maesimo, ma il cielo è stato clemente e dopo circa un’ora un bel vento ha riportato il sereno e ci siamo incamminati a piedi, in comitiva, verso l’alpeggio.

Quando siamo giunti a Maesimo le mucche stavano entrando nella stalla. Il pastore le ha legate e ci ha permesso di entrare a vedere la mungitura con l’apposita macchina.

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Molte mucche erano in cinta e c’erano già due nuovi vitellini nella stalla, uno dei quali aveva solo 2 giorni.

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Ai bambini è piaciuto molto e si sono interessati facendo domande ed hanno accarezzato i nuovi vitellini.

Dopo di che è arrivato il casaro e ci ha mostrato il caseificio dove si fa il formaggio.

Essendo ormai un po’ tardi siamo rientrati al rifugio per la gustosa cena tipica.

Dopo cena alcuni coraggiosi (sia adulti che bambini) sono tornati al caseificio in Jeep per vedere la preparazione del formaggio. Anche questa esperienza è stata molto interessante.

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La mattina seguente ci siamo alzati con uno splendido sole anche se le temperature si erano un po’ abbassate.

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Abbiamo fatto una buona colazione e ci siamo incamminati verso il rifugio Gherardi.

Siamo rientrati per l’ora di pranzo lasciando la possibilità a ciascuno di decidere se continuare il cammino o godere della splendida giornata prendendo il sole e giocando sui prati dei piani d’Artavaggio.

A detta di tutti i partecipanti sono stati due bei giorni passati insieme.

Selini al Tour del Monte Rosa

 

Eccoci ad una nuova settimana verde. Dopo l’Alta via n.2 delle Dolomiti nel 2013 e la n.1 nel 2014, quest’anno abbiamo fatto un grande anello: il TMR, il Tour del Monte Rosa. Partiti da Alagna domenica 2 agosto, vi abbiamo fatto ritorno domenica 9 agosto 2015. Siamo stati molto fortunati perché il tempo è stato sempre molto bello tranne l’ultimo giorno dove siamo stati costretti a prendere la funivia perché diluviava.

 

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Ecco la salita per antica mulattiera che sale da Alagna al passo del Turlo a 2731 metri e poi discende su Macugnaga con uno bellissimo zig-zag. Questa prima tappa è risultata essere la più lunga, in tutto ci abbiamo messo 12 ore comprese le soste. Essendo partiti al mattino presto da Lecco la giornata è stata decisamente lunga. Se poi consideriamo che lo zaino più leggero pesava 11 kg… Siamo partiti in 7: Laura, Giuliana, Luisa, Tonino, Roberto, Rosi ed io e tutti abbiamo raggiunto Macugnaga dove ci aspettavano Giorgio e Gilberto.

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Lunedì mattina con cielo terso da Macugnaga siamo saliti al rifugio Oberto, Tonino e Rosi sono saliti in funivia e ci hanno portato una buonissima anguria! Non è da tutti un’anguria a quasi 3000 metri! Ma la giornata era molto calda e l’anguria molto gradita.

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La vista dal rifugio era spettacolare, straordinarie vedute sulla parete est del Monte Rosa e lassù si vede anche la capanna Margherita.

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Poco sopra il rifugio si arriva al Passo di Monte Moro a 2870 metri che fa da confine con la Svizzera e laggiù vediamo il lago artificiale di Mattmark. Molti operai italiani hanno costruito questa diga e purtroppo sono morti a causa di una frana di sassi e ghiaccio che si è staccata da una parete adiacente e questo per causa umana prevedibile ed evitabile, ma sembra che gli svizzeri avessero fretta di finire i lavori e poi abbiamo messo a tacere la questione. Per maggiori dettagli guardate questo link.  https://it.wikipedia.org/wiki/Sciagura_di_Mattmark

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Questi invece sono Marco e Antonio: gli zaini rispettivamente di Luisa e Roberto. Erano tra i più grandi e si sono meritati questo soprannome.

Gilberto e Giorgio che ci hanno accompagnato nella salita sono scesi per la stessa via rientrando a Macugnaga e poi a Lecco. Purtroppo Rosi si è dovuta unire a loro a causa di un problema con un dente che non le ha dato alternativa.

Noi 6 invece abbiamo continuato fino a raggiungere il lago e poi fino alla diga. Appena sotto c’era un pullman postale svizzero che ci ha condotti fino a Saas Almagell, Sass Fee e Stalden. Da qui abbiamo proseguito per Zermatt con il treno dove siamo arrivati alle 21,30. Mentre attraversavamo la nota località turistica in cerca dell’ostello siamo rimasti letteralmente folgorati dalla visione del Cervino che si è aperta improvvisamente davanti a noi.

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Martedì abbiamo fatto riposo aggirandoci da turisti per Zermatt. Abbiamo visitato il museo e ci siamo arrangiati con il pranzo alla bell’e meglio visti i prezzi esorbitanti. Quest’anno ricorreva il 150° anniversario della prima salita al Cervino effettuata da un inglese insieme a delle guide locali e ci sono grandi celebrazioni, viene perfino illuminata la cresta alla sera. E’ anche il 50° anniversario della salita della parete nord in solitaria fatta da Bonatti, ma di questo gli svizzeri credo si siano dimenticati. Bisogna però ammettere che il Cervino dal versante Svizzero è superbo!           IMG_0150                   IMG_0158

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Ed eccoci a mercoledì, si riparte, gambe in spalla, 1800 metri di dislivello  tutti a piedi dall’ostello fino al Teodulo a 3337 metri. Ancora una bellissima giornata  con vista costante sul Matterhorn che catalizza costantemente l’attenzione; è praticamente impossibile staccare lo sguardo da questa meraviglia della natura. E poi ci sono queste simpaticissime pecore autoctone.

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Qui ci sono Luisa e Giuliana e il ghiacciaio che scende dal Braithorn

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Luisa, Giuliana e Laura sono pronte per attraversare il ghiacciaio.

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Giovedì ripartiamo seguendo i segnali che ci hanno accompagnato per tutta la settimana e scendiamo sopra Cervinia dove in inverno si scia, per poi passare nella splendida valle dell’ Aventine e alla Comba di Rollin.

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E cammina cammina arriviamo fino in Val D’Ayas al rifugio Ferraro. Ci fermeremo due notti in questo rifugio per aver modo di salire al Mezzalama. Si tratta di un posto molto molto carino, accogliente, si mangia bene, la gestrice Fausta è proprio brava. Ve lo consiglio vivamente. Noi ci siamo arrivati dopo una lunga giornata di cammino ma è raggiungibile dal fondovalle in una mezz’ora.

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Venerdì, sempre fortunatissimi con il meteo, siamo saliti al rifugio Mezzalama passando dal lago Blu e abbiamo raggiunto il rifugio sul sentiero che passa  proprio sul filo della morena. Si arriva in mezzo ai ghiacciai sotto il Lyskam, spettacolo infinito!

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Se si prosegue oltre il Mezzalama si può raggiungere il rifugio Guide D’Ayas.

Al ritorno abbiamo avuto un bell’incontro con la fauna locale, prima un camoscio, poi due e un paio d’ore dopo siamo arrivati a 6 bellissimi esemplari.

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Sabato lasciamo a malincuore il rifugio Ferraro per dirigerci verso il Gabiet. Il sentiero è molto bello e la visione del Rosa ora è sul versante meridionale.

IMG_0395      IMG_0396      IMG_0404   IMG_0414  IMG_0416  Nel pomeriggio ci raggiunge la perturbazione e ci rifugiamo in una stalla. Ad una tregua ci avviamo per scendere fino a Sfaffal ma un altro acquazzone ci prende in pieno, così prendiamo una bidonvia per salire al Gabiet. Quassù il rifugio era pieno così per fortuna siamo in un piccolo albergo dove riusciamo ad asciugare gli scarponi.

Domenica, ultimo giorno, alle 8,00 non piove anche se il cielo è plumbeo. Mentre facciamo colazione dal fondo della valle vediamo salire la pioggia. Ci dobbiamo rassegnare, rientreremo ad Alagna in funivia. Vestiti, o meglio, impacchettati di tutto punto scendiamo a prendere l’ovovia, tanto saranno 5 minuti, ma sono bastati per lavarci i piedi!! Intanto un fulmine ha bruciato non abbiamo bene capito cosa della funivia, dobbiamo aspettare che la riparino. Aspetta, aspetta, e quando ci hanno già caricato sui pick-up per raggiungere il Passo dei Salati la cabinovia improvvisamente riprende a girare. Tutti giù dal pick-up e su sulla funivia. Saliamo ai Salati e scendiamo dal versante opposto fino ad Alagna.

  IMG_0431     Questa cosa di saltare l’ultimo giorno di un così bell’anello proprio non la digeriamo. Potremmo tornare a ripercorrere questo tratto, ma come? Se ci vogliono 5 ore a piedi attraverso il Col d’Olen, con l’auto sono 180 km da Gressoney ad Alagna, non è fattibile, e allora? Allora ideona, l’anno prossimo gita SEL! Siete avvisati!!!

Chichi e compagnia.

FOTO DELLA GITA IN DOLOMITI

Eccovi alcune foto scattate da Laura Bolis durante la gita di due giorni in Dolomiti svoltasi a luglio con salita al rifugio Boè al Sella e prosecuzione sul Viel del Pan.

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Due bellissime giornate di sole per una gita stupenda.

 

 

Sorprese sui sentieri- Terz’alpe 12 luglio 2015

Siamo partiti leggermente in ritardo ed abbiamo imboccato il sentiero che dal parcheggio per le fonti Gajum, a Canzo,  porta a Prim’alpe.

La temperatura era calda ma non troppo. Per fortuna siamo stati quasi sempre nel bosco.

Silvia, la nostra amica naturalista, ci ha accompagnato lungo il fiume seguendo il percorso del sentiero geologico della val Ravella quasi fino in fondo.

Ci siamo soffermati a leggere i cartelli descrittivi ed abbiamo apprezzato le differenti rocce presenti in loco (la zona è ricca di massi erratici e di rocce provenienti da varie parti della valsassina e della valtellina).

Quasi alla fine del percorso geologico abbiamo preso un sentiero che si inerpicava sulla sinistra e siamo arrivati a Prim’alpe dove abbiamo consumato il nostro pranzo al sacco su un prato.

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Dopo di che abbiamo visitato il centro di educazione ambientale che ci ha dato maggiori informazioni sulla geologia, sul bosco e sui suoi abitanti.

Terminata la visita ci siamo inoltrati sul Sentiero dello spirito del bosco ed abbiamo apprezzato le numerose sculture lignee presenti ( libellule, gnomi, folletti …), il labirinto e le costruzioni in legno (ponti e piattaforme intorno agli alberi) che hanno molto affascinato i bambini presenti.

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Così siamo giunti a Terz’alpe dove ci siamo fermati per una breve merenda sul prato adiacente l’agriturismo.

Abbiamo anche potuto veder gli animali dell’agriturismo (mucche, asini…).

Sulla via del ritorno abbiamo visitato quel che resta di Second’alpe e i progetti che le girano attorno con Legambiente.

La giornata è stata calda ma molto interessante e istruttiva.