6° CamminaSel 2021 – Traversata in Valle d’Aosta -sabato 23 e domenica 24 luglio

Descrizione gita

sabato Passo del Gran San Bernardo mt 2200 – rifugio Frassati mt 2540

difficoltà E escursionistica

lunghezza 12 km

dislivello + 1,036  -700

quota minima 2,200 metri, quota massima 2,800 metri

Il Colle del Gran San Bernardo mt 2200 è storica porta d’ingresso alla Svizzera e ingresso in Italia della Via Francigena. Tutto il percorso è di grande panoramicità, è una variante al Sentiero Italia (che da Saint-Rhémy-en-Bosses raggiunge il Rifugio Frassati dalla valle, rimanendo a bassa quota), preferita per l’interesse storico e paesaggistico del Gran San Bernardo: davvero irrinunciabile!

Punti d’acqua assenti dal Colle del Gran San Bernardo fino al Rifugio Frassati. Portarsi una buona scorta.

Partiamo sulla strada asfaltata, verso il Colle del Gran San Bernardo. Dopo un paio di tornanti, prendiamo sulla destra il sentiero in salita (200 m D+ circa): è la Via Francigena, che entra in Italia proprio dal celebre valico. Arriviamo al bel Lac du Gran San Bernard, preceduto dalla statua di San Bernardo.

Dopo aver costeggiato la riva sud del lago, giungiamo al Colle del Gran San Bernardo (2.469 m); avvistiamo il Grand Combin (4.314 m), col suo enorme ghiacciaio, e il Mont Vélan (3.727 m). Sconfinando in Svizzera, percorriamo il lato nord del lago e torniamo sui nostri passi, ridiscendendo la Via Francigena quasi fin dove l’abbiamo attaccata; quindi cominciamo un traverso verso l’alpeggio Praz de Farcoz, da cui attacchiamo la ripida salita al Col de Saint Rhémy (300 m D+ circa), su buon sentiero.

Il Col de Saint Rhémy (2.550 m) ci premia con un panorama aperto verso sud-ovest, che abbraccia il Gran Paradiso (4.061 m) e la Grivola (3.969 m). Ripartiamo addentrandoci nel vallone successivo, in un bel paesaggio d’alta quota. Con un breve ma ripido strappo (150 m D+ circa) su ghiaione arriviamo al Col des Ceingles (2.809 m), che domina la verde Comba des Merdeux (pittoresca, a dispetto del nome). Proseguiamo perdendo velocemente quota (300 m D- circa) su buon sentiero e, dopo un breve traverso, giungiamo al Rifugio Frassati, gestito dai volontari dell’Operazione Mato grosso.

Al rifugio abbiamo la mezza pensione.

 

domenica rifugio Frassati 2540 mt– Courmayeur 1200 mt

difficoltà E escursionistica

lunghezza 16,4 km

dislivello +852  – 2170

quota massimo 2934 metri al col di Malatrà

Questa seconda giornata corrisponde all’ultima tappa dell’Alta Via 1 , ha una lunghezza significativa e un dislivello importante – ma ben distribuito.

Il panorama è incredibile, grazie alla comparsa del Monte Bianco (4.810 m, il più alto d’Europa) e delle sue cime leggendarie, a cominciare dalla muraglia delle Grandes Jorasses e da Punta Walker, la più alta. Molto graziosa anche la cittadina di Courmayeur, tra le più conosciute delle Alpi.

La tratta dal Vallon del Malatrà a Courmayeur è una variante al Sentiero Italia, preferita per motivi panoramici: la facilissima dorsale del Mont de la Saxe è un impagabile balconata sul Monte Bianco.

L’ultimo tratto di salita al Malatrà è molto ripido e appena esposto (brevemente attrezzato con catene e scale, molto facili).

Per chi vuole accorciare il percorso è possibile staccarsi in un paio di punti a quota 2300 circa per raggiungere il fondovalle della Val Ferrè direttamente a quota 1600 metri dove passa un bus navetta che porta a Courmayeur., oppure passare per il rifugio Bonatti.

Riprendiamo l’Alta Via 1 e attacchiamo presto la salita (400 m D+ circa) verso il Col del Malatrà: molto distesa e godibile nella prima metà, si fa man mano più scoscesa e, verso la fine, piuttosto esposta (gli ultimi metri sono attrezzati con catena). Il Col del Malatrà (2.934 m) è la porta d’ingresso al regno del tanto atteso Monte Bianco (4.810 m).

Iniziamo la discesa (600 m D- circa) che, eccetto per i primi metri, è agevole. Perdendo quota vediamo spuntare via via l’enorme muraglia delle Grand Jorasses, con la piramide di Punta Whymper (4.184 m) a farla da padrone. Senza scendere al Rifugio Bonatti lungo l’AV1, attraversiamo la piana superiore del Vallon del Malatrà per collegarci al sentiero che sale (200 m D+ circa) al Pas Entre Deux Sauts (2.525 m), da cui scendiamo rapidi (250 m D- circa) nel vallone successivo, assai più stretto e claustrofobico. Poco dopo risaliamo senza strappi (150 m D+ circa) fino al Col Sapin (2.436 m), da cui avvistiamo per la prima volta l’abitato di Courmayeur. Guadagniamo in ripida salita (150 m D+ circa) la cima del Tete de la Tronche (2.582 m): la vista è strepitosa.

Ripresa la marcia, percorriamo la lunga dorsale del Mont de la Saxe, parallelo alla Val Ferret, il tratto è davvero molto godibile. Dopo il Lac du Mont de la Saxe (2.270 m), iniziamo la lunga discesa (1.050 m D- circa): superato il Rifugio Bertone, prendiamo l’ottimo sentiero che scende a Courmayeur. Giunti in località Raffort, passiamo su strada asfaltata e giungiamo infine alla bella cittadina di Courmayeur, meta storica del turismo montano.

Qui finisce l’Alta Via 1 della Valle d’Aosta!